Voilà, un anno e mezzo passati, la laurea presa, la routine rientrata a pieno merito nella mia vita romana. E allora a che serve scrivere?
Una volta serviva. Perchè è vero, e non c'è niente da fare: il viaggio spalanca il cuore, ti scaraventa in una dimensione dove tutto è più colorato, più profumato, più forte, vivo. O meglio non è la realtà a cambiare, ma la tua percezione in merito.
Più vibrante, attenta, coi pori della pelle e dell'anima aperti in un costante abbraccio col mondo, ti ritrovi ad avere lo stupore di un bambino negli occhi e la consapevolezza di un buddha dentro.
..Ai più sembri semplicemente una che si fa di coca dalla mattina alla sera, iperattiva ipersensibile con tutti e 5 i sensi attivati più qualcun altro in attivazione...
E allora ti serve scrivere, sennò non ce la fai a tenere tutto dentro, se sei da sola.
Ah quanto mi manca questa dimensione...il viaggio. Il meraviglioso piacere della scoperta.
Eppure mi ero dimenticata persino di avere questo blog, di aver scritto queste righe. Perchè tutto è passato, una volta a casa non è servito più scrivere, non era più vero il 'mi riempio di conoscenza, di vita, di mondo -> lo scarico in qualche modo sennò scoppio!'
Una specie di bombardamento. Si, è una specie di bombardamento viaggiare, che uno ci si deve abituare pian piano sennò rischia di rimanerci, di tutto quello che recepisce, che impara. Su se stesso soprattutto.
E stasera mi ci serviva scoprire che un vecchio compagno di scuola ha intrapreso uno di questi viaggi, quelli con la V maiuscola, per ritrovare il blog.
Certo non c'avrei mai ripensato se non sapessi che tra un mese ricomincia.. tra un mese la sentirò di nuovo la vita, piena e bella in tutte le sue sfumature, abbondante e generosa nel bene e nel male. Dunque cari lettori che da un anno e mezzo non leggete più, preparatevi a gustare di nuovo insieme a me il sapore del viaggio, un sapore intenso e corposo, voluttuoso ed assai piccante!
Tra un mese sarò di nuovo in Brasile, stavolta non in solitaria, ma necessariamente in due (necessariamente perchè andarci da sola = non tornare viva, a quanto tutti mi hanno detto dandomi della pazza solo all'idea di girare il Brasile da sola)...
A breve arriveranno le tappe certe, nel frattempo vi lascio assaporare anche l'attesa del viaggio, la mia e la vostra, di riflesso.
Che bello, ho di nuovo motivo di scrivere.
E' un buon giorno questo.
giovedì 21 gennaio 2010
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